Philippe Léveillé | l’intervista

Philippe Léveillé, chef di origine bretone, in Italia dal 1987, ha le idee chiare su cosa deve e non deve fare uno chef: “Bisogna stare di più in cucina. Troppe parole in giro. Troppi cuochi che fanno gli opinionisti. Troppa esposizione mediatica.”

Dopo la scuola alberghiera di Saomure, un biennio di servizio umanitario nazionale per la Croce Rossa in Somalia, Etiopia e Yemen tra il 1981 e il 1982, e una serie di esperienze di formazione tra Parigi (ristorante Winsor Clovis), New York (Helton Kennedy Hotel), Martinica (ristorante Boucairre Meridiane) e Montecarlo (l’Hotel Vis Palace Grand Corniche a Cap Martin), Philippe Léveillé – classe 1963, bretone di origine – arriva in Italia nel 1987, lavorando alla Maschere di Iseo fino al 1991, quando trascorre un anno al Ponte di Briolo a Ponte San Pietro, nella bergamasca. Poi l’incontro decisivo nel 1992 con la famiglia Piscini al Miramonti di Caino, dove lavora accanto a Mary Piscini. Quindi l’approdo al Miramonti l’altro di Concesio dal novembre del 1994 e il matrimonio con Daniela, figlia di Mary e sorella di Mauro, con cui guida questo nota tavola gourmand del bresciano, dove la cucina di Philippe è fusione perfetta di sostanza e finezza, di pancia e gusto.

Carta d’identità
Philippe Léveillé, nato a Nantes in Bretagna il 27 luglio 1963, professione cuoco (Marchesi ha detto che non possiamo chiamarci chef…), sposato con Daniela Piscini, una passione per la vela e i viaggi.

Un aggettivo per descriverti
Di spessore. In tutti i sensi, anche fisico.

Una ragione per venire al tuo ristorante
Per mangiare bene.

Tre parole per descrivere la tua cucina
Golosa, burrosa, generosa.

Un ingrediente che scatena la tua fantasia
Il burro.

Cosa non ti piace cucinare
Niente.

Un piatto che si trova sempre al Miramonti L’altro.
Il risotto ai porcini e formaggi dolci di montagna.

Che cosa un piatto dovrebbe sempre avere
Eleganza.

Il segreto di un grande piatto
Il perfetto amalgama degli ingredienti.

C’è stato un maestro nella tua vita?
Più di uno. Il più significativo è stato Paul Bocuse.

Un cuoco che stimi
Ne ho in mente almeno una cinquantina…

Piatto preferito
Cassoulet.

Ristorante preferito
L’Atelier de Joël Robuchon.

Vino preferito
Champagne.

Libro del cuore
“Il perfezionista” di Rudolph Chelminski, sulla vita di Bernard Loiseau.

Cosa cucini a casa?
Niente.

Una cosa che non ti piace del tuo mestiere
Troppe parole in giro. Troppi cuochi che fanno gli opinionisti. Troppa esposizione mediatica. Bisogna stare di più in cucina…

Un motto personale
Un piatto non si assaggia: si mangia.

Progetti per il futuro?
Il futuro è appena partito con la recente apertura della gelateria del Miramonti a Brescia. E spero ne nasceranno altre…

Cosa mangi stasera?
Non ne ho idea.

Miramonti l’altro
Loc. Costoro – va Crosette 134 – Concesio (BS)
tel. +39 030 2751063
info@miramontilaltro.it www.miramontilaltro.it

di Massimo Zanichelli

leggi le ricette di Philippe Léveillé

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